“Sei per caso parente di Biancaneve?”. Non vi so dire quante volte mi sono sentita rivolgere questa domanda. Sì, sono bianca come il latte. E no, non ho intenzione di stendermi sotto il sole come una sardina pronta per l’essiccazione. Non starò a farvi la morale su quanto siano nocivi gli effetti del sole sulla pelle, vi terrei incollati allo schermo per ore. Cercherò però di illuminarvi sulle possibili alternative, se come me siete Pantone Mozzarella o se semplicemente volete darvi un po’ di tono ora che si iniziano a scoprire le gambe ma non c’è il tempo materiale di procurarsi un’abbronzatura.
Per effetti rapidi (e indolore) ci sono due semplici alternative: l’autoabbronzante da provare a casa oppure la spray tan, ovvero l’abbronzatura spray, da fare in salone. Svisceriamo insieme pro e contro, prometto di essere concisa e darvi tutte le info utili del caso! L’autoabbronzante casalingo esiste in tantissime varianti, dallo spray alla mousse, fino alla versione che si fa in 3 minuti sotto la doccia. È relativamente facile da applicare anche se si è alle prime armi, basta essere un po’ attenti e non avere tempistiche troppo strette. Il requisito fondamentale della delicata arte dell’abbronzatura casereccia è la pazienza, altrimenti i risultati vi faranno venire voglia di piangere. La spray tan è perfetta per chi non vuole cimentarsi nel DIY, servirà comunque un po’ di tempo e una gita in salone (noi abbiamo provato quella di Benefit, disponibile in tutti gli store Sephora). La durata dell’abbronzatura in questo caso è più lunga, e l’effetto sicuramente più omogeneo. Gli svantaggi? Non ci si può lavare per 24 ore, tempo in cui vi sembrerà di trasformarvi in un cioccolatino.
Le avvertenze quando vi imbarcate in questa avventura sono le stesse: una buona dose di scrub per uniformare la pelle prima del trattamento e tanta crema idratante dopo per prolungarne l’effetto. E mi raccomando: niente vestiti chiari! O dovrete dire loro addio per sempre…



















