Fashion - June 5, 2018

Come nasce un’icona – Vol. 2: Chanel

Sapete chi, l’anno prossimo, compirà ben 110 anni? Chanel! Era il 1909 quando la celebre Coco Chanel fondò la sua casa di moda a Parigi, dando inizio a una delle storie fashion più appassionanti di sempre. Una maison che è stata capace di essere sempre al di sopra dei trend, grazie alla creatività visionaria degli stilisti che l’hanno guidata: la mitica Gabrielle e il suo successore, l’altrettanto incredibile Karl Lagerfeld. Vi va di scoprire insieme a noi la storia di Chanel fino ai giorni nostri? Stay tuned!


Dagli esordi fino alla Prima Guerra Mondiale

L’avventura di Gabrielle Chanel come stilista inizia nel 1909. Con un passato difficile alle spalle, tra la morte della madre quando aveva solo 12 anni, l’abbandono del padre e un’infanzia passata nell’orfanotrofio di Aubazine, dove aveva imparato l’arte del cucito, la ventiseienne Coco apre il suo primo negozio di cappelli in Boulevard Malesherbes, a Parigi. A finanziarla, il primo degli uomini importanti della sua vita, Étienne Balsan, che aveva conosciuto qualche anno prima in un café chantant e che le aveva dato, proprio per via di una delle sue canzoni, il soprannome di Coco. È anche grazie a lui che entra in contatto con una clientela d’élite, desiderosa di indossare i suoi fantastici cappelli, e sempre grazie a Balsan incontrerà il secondo uomo che le cambierà la vita, e forse il suo unico grande amore: Boy Capel.

 

Nel 1910, è Capel che l’aiuta ad aprire un’altro atelier di cappelli al 21 di Rue Cambon e che finanzia la sua prima boutique di abiti a Deauville. Grazie a questi negozi, le ricche frequentatrici della Costa Azzurra iniziano a conoscere lo stile Chanel, davvero rivoluzionario per l’epoca: la sua è una moda androgina, quasi sportiva, completamente differente dalle tendenze dell’epoca che volevano la donna costretta in corsetti e crinoline.

 

Nel 1914 arriva la Prima guerra mondiale e anche per Coco i tempi si fanno duri. Ma da vera business woman qual era, trasforma le difficoltà in un’opportunità. I suoi abiti, leggeri e comodi, sono perfetti per le tante donne impegnate a lavorare e a curare i feriti. Nel 1916, poi, ha l’occasione di comprare una grossa partita di jersey, un tessuto dall’ottimo prezzo, facile da lavorare e perfetto su qualsiasi fisicità. La guerra finisce nel 1918 e il nome di Chanel è già diventato una leggenda: il suo atelier parigino si è trasferito al numero 31 di Rue Cambon e dagli Usa Harper’s Bazaar definiva i suoi abiti “in cima alle richieste dei buyer”. La fama e il successo, però, si scontrano con due tragedie personali: nel 1919 muore in un incidente Boy Capel, mentre l’anno dopo Coco perde anche la sorella Antoinette per l’influenza spagnola.

 


 

Gli anni Venti: nascono le sue prime icone

È forse per questi gravi lutti che Mademoiselle Chanel si butta a capofitto nel lavoro, dedicandosi completamente alla sua maison. Gli anni Venti sono infatti un periodo di grandissimo successo per la stilista, iniziato con il lancio di un prodotto iconico: il profumo Chanel N°5. Creato dal naso Ernest Beaux, è uno dei primi profumi al mondo realizzato con molecole sintetiche e diventa in poco tempo la fragranza più amata dalle ricche clienti della maison. Grazie al successo di Chanel N°5, Coco incontra Pierre Wertheimer, con cui nel 1924 fonda la società Les Parfumeries Bourjois e che darà vita a tante altre celebri fragranze, come N°22, Gardénia e N° 19.

 

In questi anni nasce un’altra icona del mondo Chanel: nel 1926 il tubino nero conquista le pagine di Vogue America. Il suo stile libero e anticonformista, che rivisita la moda maschile con una femminilità essenziale, conquista le donne emancipate del XX secolo.

 


Gli anni Trenta e Quaranta: dal successo al ritiro dalle scene

Negli anni Trenta Coco Chanel è ormai una star della moda mondiale. Ai bijoux, che avevano sempre ornato i suoi abiti dall’eleganza minimale, si affianca una collezione di alta gioielleria, perfetta come accessorio dei suoi abiti sempre più lussuosi ed elaborati.

 

Se la Prima guerra mondiale si era rivelata un’opportunità per Coco, la Seconda sarà la causa del suo declino. Con l’occupazione tedesca della Francia nel 1940, la stilista chiude la sua boutique a Parigi e si rifugia all’Hotel Ritz insieme al suo amante, la spia nazista Hans Günther von Dincklage. Negli anni del conflitto si dice abbia collaborato attivamente con il governo tedesco, arrivando persino a trattare con Winston Churchill per ottenere una pace separata. È stata questa la causa del suo celebre arresto, per cui, nonostante il rilascio, sarà vista come una traditrice della Francia. Nel 1945, decide di ritirarsi dalle scene esiliandosi in Svizzera.

 


 

Dagli Anni Cinquanta ai Settanta: il grande ritorno

Dopo 8 anni di esilio, Coco Chanel ritorna alla moda. L’occasione è un ballo a cui deve partecipare Marie-Hélène de Rotschild. Dopo aver bollato come un “orrore” l’abito che la ragazza aveva già fatto creare per lei, Coco le drappeggia addosso una tenda di taffetà cremisi. L’abito desta scalpore e la convince a ritornare nel 1954, grazie all’appoggio finanziario di Jacques Wertheimer. In realtà, a spingerla davvero al suo come back sembra sia stata la rivalità con Christian Dior: Chanel non riusciva a capire come uno stile così Belle Epoque, che costringeva la donna in corsetti e bustini, potesse essere considerato alla moda.

 

Coco Chanel torna, all’età di 71 anni, con una collezione chiamata, volutamente, N°5: 30 modelli che, grazie a Vogue America, diventano un successo. Coco sembra vivere una nuova giovinezza e in questi anni nascono tante nuove icone: il tailleur in tweed e lana bouclé nel 1954, la cult bag Chanel 2.55 l’anno dopo, le slingback bicolore create nel 1957. Chanel torna a essere un brand amato dall’élite di tutto il mondo e indossato da icone di eleganza come Romy Schneider e Jackie Kennedy. Un successo che continua fino al 1971, quando Coco scompare all’età di 87 anni.


Dagli anni Ottanta ai Duemila: il regno di Karl Lagerfeld

Dalla scomparsa di Coco, Chanel resta un marchio di riferimento nel mondo dei profumi, ma per tornare a essere rilevante anche nella moda deve attendere il 1983, quando Alain Wertheimer, figlio di Jacques che aveva rilevato la maison dopo la scomparsa di Coco, convince Karl Lagerfeld, artefice del ritrovato successo di Chloé, a guidare Chanel. È l’inizio di un sodalizio destinato a durare ancora oggi.

 

Lagerfeld si tuffa negli archivi della maison, ripescando alcuni pezzi cult e rielaborandoli secondo il gusto opulente e spregiudicato dell’epoca: il tailleur in tweed viene impreziosito da dettagli in pelle, maxi collane d’oro e in perle diventano l’accessorio da sfoggiare in qualsiasi occasione, così come le camelie e le catene, il logo della doppia C diventa il dettaglio di borse, come l’iconica Chanel Classic Bag, e perfino di costumi da bagno e teli mare. Chanel si trasforma in un cult brand anche grazie a un’immagine innovativa per l’epoca: ve la ricordate la pubblicità con Vanessa Paradis, rinchiusa in una gabbia per uccellini? Senza dimenticare, poi, il contributo delle campagne pubblicitarie firmate da Karl Lagerfeld, che dal 1987 diventa fotografo ufficiale per la maison, dove protagoniste sono le top model anni ’90 come Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Linda Evangelista e Cindy Crawford.




 

Con gli anni Duemila si apre un nuovo capitolo per la maison: le sfilate Métiers d’art. Il meglio del meglio degli atelier Chanel, acquistati dall’azienda nel corso degli anni, viene mostrato in queste collezioni speciali, persino più raffinate delle collezioni haute couture. Sfilate che diventano dei veri e propri eventi speciali e che portano Chanel in tutte le passerelle del mondo, da Dallas a Salisburgo, da Roma ad Amburgo. A viaggiare per il globo sono anche le collezioni Cruise: pensate che Chanel, nel 2016, è stato persino il primo brand a sfilare a Cuba!

 



 

Chanel nel 2018

Come definire Chanel nel 2018? Una maison che ha conservato la propria capacità di parlare alle donne di oggi e di vestirle, unendo al lusso un’estetica contemporanea. L’insegnamento di Coco Chanel non poteva che essere meglio rappresentato, non trovate? Oggi Chanel è un impero da 5 miliardi di euro di fatturato, che va dal makeup ai profumi passando per abiti e accessori. Se il tailleur e il tubino sono rimaste delle icone da rivisitare e sdrammatizzare, oggi Chanel è un brand capace di anticipare e cavalcare i trend, proponendo prima di tutti gli altri stivali in pvc, luxury sneakers, tubini in denim e dress multicolor. Le icone di oggi? Le it girls del momento, da Cara Delevingne a Kendall Jenner, passando per Gigi e Bella Hadid, Kaia Gerber e Lily-Rose Depp, amatissime da Karl Lagerfeld.



Sapete chi è una vera Chanel addicted? La nostra Chiara Ferragni! La sua ossessione sono gli accessori, in particolare le borse vintage Chanel che scova praticamente ovunque, dai mercatini dell’usato di Los Angeles ai siti web come Depop. La sua ultima addicition? La borsa vintage Chanel a forma di cuore e la belt bag, sfoggiata al concerto di Fedez a San Siro!

 

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Chanel oggi è un marchio che sa parlare alle ragazze di oggi attraverso i loro strumenti preferiti come Instagram. Per conoscere le novità di Chanel non potete perdervi il profilo ufficiale @chanelofficial e l’account dedicato al makeup @chanel.beauty. Se volete, invece, scoprire delle chicche dal passato di questa gloriosa maison, non potete fare a meno di seguire @chanel_archives. Anche la vostra cabina armadio scoppia di accessori, abiti e memorabilia Chanel? Il profilo da seguire, allora, è @chanel_worldwide, il ritrovo degli Chanel addicted!

 

Vi è piaciuta la nostra lezione sul mondo Chanel? Per godervi questa experience fino in fondo, non perdetevi la nostra gallery con tutti i best look della maison!

 













 

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