Bertha Russell is back, baby. Dopo mesi di attesa, debutta oggi su HBO (e in Italia su Sky e NOW) il primo episodio della terza stagione di The Gilded Age, la serie firmata Julian Fellowes che racconta il tramonto dell’Ottocento con lo stesso sguardo scintillante (e tagliente) di Downton Abbey. Un tripudio di crinoline, inviti esclusivi, rivalità sociali, ma anche una riflessione acuta sul potere, le classi e il ruolo della donna nell’America post-guerra civile.
La serie, ambientata a New York negli anni ‘80 del XIX secolo, è un viaggio in un mondo che non esiste più, ma che detta ancora le regole dell’estetica. Siamo innamorati della scrittura dei personaggi – sfaccettati, moderni, mai scontati – e completamente ossessionati dai costumi sontuosi e dalle location da sogno tra Manhattan e Newport, Rhode Island.
Il cast stellare
La terza stagione ritrova l’ensemble che abbiamo imparato ad amare (e temere):
- Carrie Coon nei panni della temibile e visionaria Bertha Russell, la regina del “new money”
- Morgan Spector come suo marito George, magnate delle ferrovie
- Christine Baranski, splendida e sprezzante nel ruolo dell’aristocratica Agnes van Rhijn
- Cynthia Nixon nei panni della dolce e determinata Ada
- Louisa Jacobson, figlia di Meryl Streep nella vita reale, qui nel ruolo di Marian Brook
- Denée Benton nel ruolo di Peggy Scott, giovane scrittrice afroamericana che lotta per la propria affermazione
A loro si aggiungono una serie di personaggi secondari che rendono ogni episodio un intricato e delizioso arazzo narrativo.
Dove eravamo rimasti?
Alla fine della seconda stagione, le tensioni tra la vecchia e la nuova élite erano arrivate al culmine. Bertha Russell aveva finalmente conquistato il palco dell’Opera di New York, sconfiggendo l’aristocratica Mrs. Astor nella più raffinata delle guerre: quella dell’influenza culturale. Marian, dopo un altro amore finito male, sembrava finalmente pronta a scegliere la propria strada, mentre Ada sorprendeva tutti abbracciando l’amore (e forse la libertà) in età matura.
E ora? Ci aspettano nuovi scontri tra dinastie, scandali in agguato e un’America in rapidissima trasformazione, sempre raccontata con lo sguardo sontuoso e preciso di Fellowes, che riesce a mescolare dramma, politica e intrattenimento in un cocktail irresistibile.
The Gilded Age non è solo una serie in costume: è una dichiarazione d’amore per lo storytelling di qualità.