Allora: se non mi metto a letto ma dormo semplicemente seduta in poltrona, non mangio e bevo con una cannuccia, non vado a ballare e non abbraccio o bacio nessuno, magari può resistere anche tre giorni. Perfino quattro, se sto mooolto attenta. Sono appena uscita dal backstage della sfilata di Prada Primavera Estate 2018 dove ho incontrato Pat McGrath, guru del makeup, per quella che doveva essere un’intervista e che invece si è trasformata in una sessione di trucco con tanto di prova in diretta dei nuovi prodotti della sua straordinaria linea, Pat McGrath Lab, e questa è l’unica cosa a cui riesco a pensare: come far sì che la faccia che ho adesso, con questo ombretto meraviglioso e questo rossetto che mi disegna labbra da baciare (ma non avvicinatevi, per carità, altrimenti me lo togliete), rimanga inalterata per più tempo possibile.
Farsi truccare da Pat McGrath è un’esperienza incredibile: si pensa che i professionisti del makeup siano molto seri, che utilizzino migliaia di pennellini e abbiano segreti sconosciuti a noi comuni mortali, e invece lei ti spiazza con la sua semplicità e con il suo entusiasmo, che rende tutto quello che ti sta dicendo e mostrando una cosa assolutamente comprensibile e desiderabile, anche per me che, diciamocelo, di makeup non so assolutamente niente e che non ho mai avuto una palette di ombretti in vita mia. Dopo averci spiegato in due parole il concept beauty dietro allo show di Prada (che potremmo riassumere in: niente trucco), passa a raccontarci i nuovi prodotti della linea che porta il suo nome, Pat McGrath Labs, che vende in edizioni limitate attraverso il suo sito e che vengono spediti in praticamente tutto il mondo. Se la seguite su Instagram, sapete di cosa sto parlando: gli ombretti in special modo sono veramente pazzeschi, con effetti olografici che hanno il potere di cambiarti lo sguardo in una passata. Pat me li fa provare prima sulle mani, per farmi vedere le sfumature di colore che ogni ombretto è capace di creare, e poi mi fa sedere sulla sedia, ne sceglie uno e me lo prova direttamente sul viso. Lo fa con a mani nude, prendendo il pigmento (Rose Dusk, della palette Mothership II: Sublime Palette) direttamente con un dito e spalmandomelo sulla palpebra subito dopo averla idratata con della semplice crema per il viso. Elimina l’eccesso di prodotto con una salvietta struccante, togliendo le sbavature. Ho degli occhi pazzeschi.
Il potere di questi ombretti è l’effetto ipnotico che hanno su chi ti guarda: i pigmenti infatti sono cangianti e un colore solo regala mille sfumature che cambiano con la luce o semplicemente con il movimento della palpebra. Mi sento una sirena. Passiamo alle labbra: la linea che sceglie per me è Lust: Luxetrance nel colore Major Red, un rosso corposo con una punta di ciliegia. L’effetto sulle labbra è morbido, sembra di aver applicato un balsamo per la ricchezza della texture, e il colore è intenso eppure morbido. Pat me lo tampona con il dito per sfumarlo e renderlo ancora più dolce, poi me lo regala. La sera me lo tolgo non senza un po’ di fatica, segno che ha un’ottima durata sulle labbra. Poi Pat mi accompagna davanti al suo team, dicendo: “loro non l’hanno mai vista addosso a qualcuno, facciamogliela vedere” e mi usa come modella per mostrare l’effetto dei prodotti, mentre il team applaude di entusiasmo. Io sto per svenire, non sta succedendo davvero. Oppure sì?
Epilogo: la sera quando mi sono struccata a malincuore, mi è sfuggita quasi una lacrima dal dispiacere mentre il dischetto di cotone portava via l’ombretto. Adesso, dopo una settimana di lutto, aspetto solo che esca la linea sia acquistabile online dall’Italia. Voglio di nuovo quegli occhi, do you know what I mean?