Nell’eterna sfida tra alta moda e streetwear, quest’ultimo sembra aver segnato un punto a proprio favore. Il terreno di gioco è stata l’ultima Paris Men’s Fashion Week, dove è andato in scena uno dei debutti più attesi dell’anno: quello di Virgil Abloh, fondatore del cult brand Off-White, alla direzione creativa del menswear di Louis Vuitton. Un vero e proprio big event, con un front row ad alto tasso di celebrities, ma soprattutto con una collezione gigantesca della quale già possiamo intuire quali saranno i pezzi cult.
L’arrivo di Virgil Abloh alla corte di LVMH è stato sicuramente uno spartiacque per il fashion biz. Una delle maison più antiche di Francia non ha chiamato un designer “puro”, diplomato in qualche scuola prestigiosa cresciuto nelle retrovie degli atelier di moda come è stato per la maggior parte dei direttori creativi in circolazione, ma una figura il cui curriculum si intreccia tra musica (è pupillo di Kanye West), architettura e lifestyle. Un creativo, più che uno stilista vero e proprio, che ha saputo interpretare prima degli altri l’esigenza di far penetrare lo streetwear nel mondo del lusso.
Highsnobiety l’ha detto qualche giorno fa: “Essere cool è diventata una professione”. E non potrebbe esserci niente di più vero. Per essere rilevanti nell’industria della moda, infatti, non serve solamente saper tagliare, disegnare a matita, conoscere i tessuti o inventare colori. Oggi è determinante entrare nell’immaginario del proprio consumatore, comprendere le sue icone, capire cosa ascolta, dove va, cosa mangia. Nell’epoca dei social network, la moda è per davvero diventata l’essenza del lifestyle: gli abiti che indossiamo devono esprimerci al 100%. E cosa esprime meglio lo stile di una persona se non il suo every day closet?
Abloh è stato sicuramente tra i primi a comprendere la necessità dell’essere rilevanti oggi, più che domani. Lo ha ammesso lui stesso di non voler disegnare dei capi senza tempo, ma di creare pezzi che siano attuali. Le sue Keepall Hologram andranno forti per una sola stagione? Non c’è problema, quella dopo ci sarà un altro pezzo destinato a far impazzire i suoi fan. Del resto, è proprio questo che è il cliente di oggi: un follower, che un brand deve mantenere stretto a sé continuando a incantarlo e a corteggiarlo con un messaggio di stile preciso, ma velocissimo.
L’alta moda vicina alla pensione? Sicuramente no e la Haute Couture Week alle porte sicuramente ci dimostrerà come sia ancora viva e vitale. Ma senza dubbio l’avanzata dello streetwear è già una realtà: basti pensare a come anche designer dal curriculum tradizionale come Demna Gvasalia, Raf Simons e Kim Jones abbiano lasciato entrare la strada nel proprio atelier. E ora, grazie a Virgil Abloh, ancora di più. Scopri nella gallery qui sotto tutti i cult lool della sfilata primavera-estate 2019 di Louis Vuitton!
- Louis Vuitton SS 2019
- Louis Vuitton SS 2019
- Louis Vuitton SS 2019
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