La moda non ha più segreti e no non è per Instagram, le riviste patinate e nemmeno gli influencer. La moda stessa parla di sé e il suo heritage usando le proprie collezioni come biglietti da visita non solo di qualcosa di concettuale, filosofico ed eclettico ma una vera e propria carta bianca su cui esporre il marchio.
Il concetto di firma, nel gergo perifrasi di brand di lusso, oggi più che mai rappresenta l’evoluzione delle maison. Il logo infatti è un dictat sulle passerelle che alla fantasia lascia poco spazio e rivoluziona un modo di intendere la moda che nell’epoca del 2.0 non poteva che essere considerato una logica conseguenza.
Attenzione anche questa volta niente di nuovo, la ciclicità del fashion racconta come già agli inizi degli anni 2000 lo street-style fosse tempestato di loghi al punto di arrivarne alla saturazione completa che li ha fatti quasi sparire pochi anni dopo. Oggi sono tornati ed oltre ai brand che da sempre ne hanno fatto un segno distintivo, molti altri li hanno introdotti in collezione un po’ come se la riconoscibilità non ne fosse più conferita dalla sua vision bensì dal nome.
L’epoca in cui viviamo dove tutto è immagine, di contenuto o no purchè sia bella, è fatta di status e il logo diventa il mezzo più efficace per comunicarlo. Gucci, Louis Vuitton, Dior, Fendi, Balenciaga sono solo alcuni dei nomi più riconoscibili, sui social e non. E non parliamo solo di un accessorio o un capo logato, parliamo proprio di allover. Outfit pensati e creati sulla base di un unico pattern che comunica qualcosa di noi più di quanto non lo facciamo noi stessi.
C’è da dire, però, che la logomania non ha annientato qualsiasi tipo di vocazione stilistica. I designer lavorano continuamente su di essi per modificarli, rinnovarli e renderli sempre più appetibili. Louis Vuitton ad esempio, tra i brand più longevi della storia del costume, ha stravolto ormai cinque anni fa, lo storico monogram per adottarne uno più minimal e contemporaneo. Difficile da accettare? Tutt’altro. Gli affezionati e non se ne sono immediatamente innamorati. Altri invece li fondono tra loro come Fila e Fendi hanno fatto durante la A/W 2019 Milan Fashion Week , dal genio creativo di Karl Lagerfeld e la collaborazione di artisti, si è data vita nuova a una collezione che è si sporty (Fila) ma assolutamente chic (Fendi).
Insomma che sia per status o passione, il monogram si riconferma ancora una volta l’icona per eccellenza delle tendenze.