Fashion - May 12, 2023

La Regina Carlotta – una storia di Bridgerton: la miniserie da record. L’intervista alle costume designer Lyn Paolo & Laura Frecon

Il successo della serie Bridgerton è ormai storia dello streaming. Prodotta da Shonda Rhimes e distribuita su Netflix, al suo debutto realizzò numeri da capogiro (complice anche la pandemia) ma ad intrigare da subito i fan, almeno quelli che non conoscevano i romanzi di Julia Quinn da cui è ispirata, era proprio l’idea che fosse l’inizio di un lungo viaggio, una prima porta aperta su un intero mondo da esplorare. Ogni stagione avrebbe raccontato le vicende di un componente della famiglia Bridgerton, la prima dedicata a Daphe (Phoebe Dynevor), la seconda ad Anthony (Jonathan Bailey) e la terza a Colin (Luke Newton) ma quando venne annunciato una miniserie interamente dedicata alla Regina Carlotta, l’hype è salito alle stelle.

 

 

















 

 

Di cosa parla La Regina Carlotta: una storia di Bridgerton

 

La miniserie si snoda in due filoni narrativi: uno ambientato nel 1761 e al presente di Bridgerton, in cui Charlotte la regina è nell’età che abbiamo conosciuto nei due capitoli precedenti. Vediamo così l’inizio della sua storia con Re Giorgio, del suo arrivo a palazzo per il matrimonio concordato dal fratello di lei. Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (India Amarteifio) promessa in sposa a re Giorgio III d’Inghilterra (Corey Mylchreest), si trova sbalzata in un mondo lontano da lei e con mille dubbi, almeno inizialmente, circa il suo futuro sposo. Ma con Giorgio è colpo di fulmine e quando tutto sembra essere effettivamente sul binario giusto, un mistero tiene i due giovani separati. Qual è il segreto di Re Giorgio? Non mancano complotti, pettegolezzi e quella dose di scene piccanti che contraddistinguono questo franchise. Se vi state chiedendo se questo spin-off fa riferimento ai veri Re Giorgio e Regina Calotta, la risposta è sì.

Dalla data d’esordio fino al 7 Maggio, La Regina Carlotta ha accumulato ben 148,280,000 ore di streaming. Si tratta di un traguardo da record ma nonostante questo, al momento, sembra che le intenzioni di Shonda Rhimes non siano quelle di confermare una seconda stagione.

 

Perché abbiamo amato La Regina Carlotta 

 

La Regina Carlotta è sicuramente un racconto più adulto rispetto alla narrazione del primo capitolo di Bridgerton, sia per il personaggio di Giorgio e le tematiche a lui collegate ma anche per la profondità di Carlotta e di come affronta il suo matrimonio in entrambe le linee temporali. C’è l’amore che trionfa e attraversa le diverse stagioni della vita, c’è la malattia e c’è l’intrigo. In aggiunta c’è il sapiente lavoro delle costume designer della serie Lyn Paolo & Laura Frecon, già presenti sulla seconda stagione di Bridgerton e ora su questa nuova avventura.

 

 

 

 

Le costume designer Laura Frecon e Lyn Paolo

 

 

 

Intervista alle Costume Designer Lyn Paolo & Laura Frecon

 

 

Lo stile della Regina Carlotta adulta è cambiato rispetto a quello che abbiamo visto nelle stagioni precedenti di Bridgerton, ce lo raccontate?

Abbiamo lavorato alla stagione 2 di Bridgerton e Queen Charlotte significava, in un certo senso, lavorare a qualcosa di completamente diverso. Lo spettatore ha conosciuto una Regina Carlotta quasi sempre seduta, non molto in movimento. In questo show sapevamo sin dall’inizio che lei avrebbe, per esempio, corso nel corridoio in una scena importante. Ecco, da subito volevamo che fosse capace di muoversi in libertà. La giovane Charlotte è scattante, cerca di scavalcare un muro, non ha paura di arrampicarsi, balla e noi volevamo che questa caratteristica rimanesse anche nell’età adulta – che almeno si vedesse ora. Come si traduce questo? Con tessuti più leggeri, così come i gioielli, abbiamo cercato di tenere tutto molto simile a ciò che i fan volevano e conoscevano ma abbiamo cambiato i pesi.

 

C’è stato un cambio anche cromatico, o sbaglio?

Sì, i colori cambiano. Siamo in una stagione diversa, non è più quella del Diamante, non è primavera. L’ inverno è presente su tanti livelli, specialmente quello emotivo: suanipote è morta e abbiamo amato raccontare la Regina di Golda Rosheuvel nel suo lutto. Amiamo tutti i contrasti che potevamo esplorare in questa miniserie. Abbiamo scelto toni più scuri che raccontassero la sua solitudine, la sua tristezza anche se poi i ritratti che mandava nel regno erano colorati e trionfanti.

 

Com’è stato lavorare a un prequel, si sente il peso di un successo come Bridgerton con cui confrontarsi? 

Non direi difficile, piuttosto una grande sfida rispetto a ciò che già era stato creato. Volevamo essere rispettose come prima cosa ma siamo state anche fortunate ad aver avuto l’opportunità di esplorare questa storia nuova. Quando pensi così ogni ricerca, ogni palette scelta è stata una scoperta. Non importa che sia un prequel o una storia originale, ogni inizio mi innervosisce in realtà, quella energia poi trasforma tutto. Sto sola a pensare nel mio appartamento a Lodnra (Lyn Paolo), appendo tutto sul muro, guardo, rifletto e poi tutto prende il suo posto.

 

Parlando di Charlotte da giovane, interpretata da India Ria Amarteifo: quali sono state le vostre reference per il suo guardaroba?

Sicuramente tutto è partito dalla foto di una creazione di Charles James, poi devi sapere che io personalmente (Lyn Paolo) impazzisco per gli interni degli abiti, scoprire come venivano create certe strutture. Volevamo che la giovane Carlotta avesse quei colori che vedevi nelle creazioni di Charles James delgi anni 50 e che fosse a suo agio per muoversi e fare cose. Anche quello della gravidanza doveva essere come un abito per il MET Gala. Abbiamo preferito l’organza soffice e mai nulla di pesante anche se forse si pensava a dei volumi e delle strutture più come l’abito fatto con le tende che indossa Rossella O’Hara in Via col vento. Questa leggerezza ci ha permesso di divertirci, invece delle gabbie sotto le gonne c’erano quasi dei tutù e nei corsetti abbiamo messo gli elastici per permettere ogni tipo di movimento.

 

Qual è stato il personaggio preferito da vestire? 

Non te lo diremo, non si chiede! Io (Laura) ti dico il ballo Stars and Moon, tutto quel lavoro è stato bellissimo. stars e moon ball. Quel lavoro è stato bellissimo.  (Laura). Io, invece, (Lyn) ti dico quello che abbiamo soprannominato Glorious gown, indossato da Charlotte adulta, Golda, per il suo ritratto, era davvero spettacolare addosso a Golda. Ma sappi che l’ho scelto per te.

 

di Manuel Campagna 

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